Il principio di uguaglianza è un principio cardine dei moderni ordinamenti democratici, oltre a rappresentare una delle idee attraverso le quali la società moderna ha inteso descrivere se stessa. Elevata a espressione della giustizia sin dalla riflessione filosofica più antica, l’uguaglianza entra nelle costituzioni moderne come una sorta di metaprincipio, come diritto al godimento di diritti, garante dell’ordine giuridico e sociale. L’articolo di Niklas Luhmann, qui tradotto, propone una descrizione del principio fondamentale di uguaglianza basata sulla sua osservazione come forma-a- due-lati. In questo modo si rende evidente il paradosso insito nell’applicazione del principio costituzionale, “condannato” a non potersi liberare dell’altro lato della forma, della sua stessa negazione. Ogni tentativo di perseguire l’uguaglianza si risolve nella produzione di nuove disuguaglianze. A queste condizioni ha senso chiedersi: cosa succederebbe se il valore preferenziale della forma fosse la disuguaglianza?

Il principio di uguaglianza come forma e come norma

Stefano Magnolo;
2017-01-01

Abstract

Il principio di uguaglianza è un principio cardine dei moderni ordinamenti democratici, oltre a rappresentare una delle idee attraverso le quali la società moderna ha inteso descrivere se stessa. Elevata a espressione della giustizia sin dalla riflessione filosofica più antica, l’uguaglianza entra nelle costituzioni moderne come una sorta di metaprincipio, come diritto al godimento di diritti, garante dell’ordine giuridico e sociale. L’articolo di Niklas Luhmann, qui tradotto, propone una descrizione del principio fondamentale di uguaglianza basata sulla sua osservazione come forma-a- due-lati. In questo modo si rende evidente il paradosso insito nell’applicazione del principio costituzionale, “condannato” a non potersi liberare dell’altro lato della forma, della sua stessa negazione. Ogni tentativo di perseguire l’uguaglianza si risolve nella produzione di nuove disuguaglianze. A queste condizioni ha senso chiedersi: cosa succederebbe se il valore preferenziale della forma fosse la disuguaglianza?
2017
978-88-6992-177-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/446617
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