Il saggio esamina le strategie citazionali adottate dal poeta napoletano Antonio Muscettola nel suo poema (per la quasi totalità ancora inedito) Il mondo senza maschera, impietosa parodia della corte vicereale e della società partenopea della seconda metà del XVII secolo. La finalità polemica ha proprio nei diversi livelli di citazione utilizzati (intertestualità, parodia) un formidabile strumento di amplificazione, che investe non solo gli aspetti retorici e stilistico-letterari, ma anche quelli ideologici, in quanto la tecnica citazionale riflette sottilmente per il Muscettola, sul piano compositivo, i mascheramenti e le dissimulazioni degli ambienti accademici e politici del tempo, il vero bersaglio della poesia di Muscettola. Particolarmente significativo il riuso che Muscettola fa delle due sue fonti principali, la Commedia dantesca e i Sogni di Quevedo, serbatoi di citazioni ad locum, ma soprattutto modelli di strutture diegetiche e di topoi tematici. La combinazione di questi due archetipi rivela la profonda consapevolezza dell’autore nella intersezione di autori, di generi e di forme letterarie, orientata a creare articolazioni citazionali sofisticate per rafforzare la sua vena parodistica in una duplice direzione, letteraria e sociale.

"Il mondo senza maschera". Antonio Muscettola fra Dante e Quevedo

Leone Marco
2020-01-01

Abstract

Il saggio esamina le strategie citazionali adottate dal poeta napoletano Antonio Muscettola nel suo poema (per la quasi totalità ancora inedito) Il mondo senza maschera, impietosa parodia della corte vicereale e della società partenopea della seconda metà del XVII secolo. La finalità polemica ha proprio nei diversi livelli di citazione utilizzati (intertestualità, parodia) un formidabile strumento di amplificazione, che investe non solo gli aspetti retorici e stilistico-letterari, ma anche quelli ideologici, in quanto la tecnica citazionale riflette sottilmente per il Muscettola, sul piano compositivo, i mascheramenti e le dissimulazioni degli ambienti accademici e politici del tempo, il vero bersaglio della poesia di Muscettola. Particolarmente significativo il riuso che Muscettola fa delle due sue fonti principali, la Commedia dantesca e i Sogni di Quevedo, serbatoi di citazioni ad locum, ma soprattutto modelli di strutture diegetiche e di topoi tematici. La combinazione di questi due archetipi rivela la profonda consapevolezza dell’autore nella intersezione di autori, di generi e di forme letterarie, orientata a creare articolazioni citazionali sofisticate per rafforzare la sua vena parodistica in una duplice direzione, letteraria e sociale.
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