Obiettivo del lavoro è esaminare la tematica della responsabilità degli organi di governance della banca, la cui condotta negli ultimi anni è stata spesso censurata per le diffuse carenze riscontrate, sino a richiedere anche un intervento incisivo dell’Autorità di vigilanza. A tal fine, dopo aver accennato a quali sono i ruoli chiave in banca, il focus si è spostato sulle funzioni demandate all’organo di controllo e sui soggetti legittimati ad esperire le diverse azioni di responsabilita nei confronti degli esponenti bancari. Proseguendo, si sono approfonditi i presupposti dell’azione di responsabilità, sotto il profilo della necessaria allegazione degli specifici inadempimenti contestati agli esponenti bancari oltre che della sussistenza del nesso eziologico tra la condotta imputata ed il lamentato danno. Successivamente, ci si è cimentati nell’individuare – sulla scorta della dottrina e della giurisprudenza in materia – una metodologia condivisa di determinazione del quantum debeatur in caso di accertata violazione in punto an, con riferimento alla valu- tazione del merito creditizio dei soggetti affidati. A tal fine, è stato proposto il criterio del “tasso di recupero ex ante” attraverso cui è possibile estrapolare le perdite su crediti ascrivibili a responsabilità dei componenti degli organi di gestione e controllo di una banca, al netto del potenziale recupero derivante dalla escussione di eventuali garanzie (reali o personali), al limite decurtate di un coefficiente che tenga anche conto dei c.d. fattori di imprevedibilità. Infine, sono stati illustrati i risultati di una prima analisi empirica – di tipo esplorativo – sulle azioni di responsabilità avviate nei confronti della governance delle banche italiane. Ne è derivato che, ritenendo insufficiente individuare il nesso eziologico nella “irrecuperabilità” del credito in un’ottica ex post, dovendosi invece provare che tale irrecuperabilita fosse già manifesta al momento dell’erogazione incauta del credito, il proposto criterio metodologico potrebbe consentire di quantificarne le prospettive di recupero, quindi, di attribuire a responsabilità della governance bancaria la sola parte di perdite su crediti non più recuperabili e derivanti da eventi prevedibili, secondo una logica di valutazione rigorosamente ex ante.

Profili di responsabilità della governance bancaria: un'esperienza empirica

Marchetti, Pietro
2019-01-01

Abstract

Obiettivo del lavoro è esaminare la tematica della responsabilità degli organi di governance della banca, la cui condotta negli ultimi anni è stata spesso censurata per le diffuse carenze riscontrate, sino a richiedere anche un intervento incisivo dell’Autorità di vigilanza. A tal fine, dopo aver accennato a quali sono i ruoli chiave in banca, il focus si è spostato sulle funzioni demandate all’organo di controllo e sui soggetti legittimati ad esperire le diverse azioni di responsabilita nei confronti degli esponenti bancari. Proseguendo, si sono approfonditi i presupposti dell’azione di responsabilità, sotto il profilo della necessaria allegazione degli specifici inadempimenti contestati agli esponenti bancari oltre che della sussistenza del nesso eziologico tra la condotta imputata ed il lamentato danno. Successivamente, ci si è cimentati nell’individuare – sulla scorta della dottrina e della giurisprudenza in materia – una metodologia condivisa di determinazione del quantum debeatur in caso di accertata violazione in punto an, con riferimento alla valu- tazione del merito creditizio dei soggetti affidati. A tal fine, è stato proposto il criterio del “tasso di recupero ex ante” attraverso cui è possibile estrapolare le perdite su crediti ascrivibili a responsabilità dei componenti degli organi di gestione e controllo di una banca, al netto del potenziale recupero derivante dalla escussione di eventuali garanzie (reali o personali), al limite decurtate di un coefficiente che tenga anche conto dei c.d. fattori di imprevedibilità. Infine, sono stati illustrati i risultati di una prima analisi empirica – di tipo esplorativo – sulle azioni di responsabilità avviate nei confronti della governance delle banche italiane. Ne è derivato che, ritenendo insufficiente individuare il nesso eziologico nella “irrecuperabilità” del credito in un’ottica ex post, dovendosi invece provare che tale irrecuperabilita fosse già manifesta al momento dell’erogazione incauta del credito, il proposto criterio metodologico potrebbe consentire di quantificarne le prospettive di recupero, quindi, di attribuire a responsabilità della governance bancaria la sola parte di perdite su crediti non più recuperabili e derivanti da eventi prevedibili, secondo una logica di valutazione rigorosamente ex ante.
2019
9788867606924
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