La descrizione senza veli della realtà interiore, anche nei suoi aspetti più degradanti, caratterizza le pagine di questo diario tradotto per la prima volta integralmente in italiano. L’inquietudine esistenziale di Ishikawa Takuboku (1886-1912), morto giovanissimo ma ancora oggi tra i poeti più popolari e amati in patria, si intreccia con i radicali cambiamenti sociali e culturali del Giappone di primo Novecento, nel pieno di un frenetico processo di modernizzazione. Radicali sono anche i pensieri che l’autore annota nel suo Diario, alla ricerca di un Io in costante bilico tra l’autoesaltazione e l’autocommiserazione. Radicali sono le descrizioni delle sue esperienze sessuali, come lo è anche il sistema di scrittura adottato. Si tratta, infatti, del primo e forse solo esempio di prosa giapponese prodotta totalmente in caratteri latini. Il diario descrive vividamente non solo la vita dell’autore, ma anche l’ambiente dei letterati e degli intellettuali attivi a Tokyo, con le loro contraddizioni e le loro istanze per una nuova letteratura. Per profondità psicologica e sperimentazione letteraria, si tratta di uno scritto che occupa una posizione unica nel panorama della letteratura giapponese moderna.

Ishikawa Takuboku. Diario in caratteri latini.

Maria Chiara Migliore
2020-01-01

Abstract

La descrizione senza veli della realtà interiore, anche nei suoi aspetti più degradanti, caratterizza le pagine di questo diario tradotto per la prima volta integralmente in italiano. L’inquietudine esistenziale di Ishikawa Takuboku (1886-1912), morto giovanissimo ma ancora oggi tra i poeti più popolari e amati in patria, si intreccia con i radicali cambiamenti sociali e culturali del Giappone di primo Novecento, nel pieno di un frenetico processo di modernizzazione. Radicali sono anche i pensieri che l’autore annota nel suo Diario, alla ricerca di un Io in costante bilico tra l’autoesaltazione e l’autocommiserazione. Radicali sono le descrizioni delle sue esperienze sessuali, come lo è anche il sistema di scrittura adottato. Si tratta, infatti, del primo e forse solo esempio di prosa giapponese prodotta totalmente in caratteri latini. Il diario descrive vividamente non solo la vita dell’autore, ma anche l’ambiente dei letterati e degli intellettuali attivi a Tokyo, con le loro contraddizioni e le loro istanze per una nuova letteratura. Per profondità psicologica e sperimentazione letteraria, si tratta di uno scritto che occupa una posizione unica nel panorama della letteratura giapponese moderna.
2020
978-88-430-9932-0
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