Il contributo muove da una riflessione arendtiana per svolgere un ragionamento sullo human rights gap come fattore di spinta dei fenomeni migratori. La riflessione, inoltre, si articolerà intorno al ruolo dello Stato nei processi di implementazione dei diritti avendo come metro il mutamento di prospettiva che, a partire dal fine del secondo conflitto mondiale, ha spostato il piano normativo dei diritti dall'ambito domestico a quello internazionale. Verrà così ribadita l'importanza del principio di uguaglianza nell'effettivo riconoscimento dei diritti, anche nella prospettiva cosmopolitica, facendo ricorso ad elementi utili a fotografare la profondità dello human rights gap.

Il Leviatano è ancora vivo. Migrazioni e Human Rights Gap, movendo da Hannah Arendt.

Attilio Pisanò
2019-01-01

Abstract

Il contributo muove da una riflessione arendtiana per svolgere un ragionamento sullo human rights gap come fattore di spinta dei fenomeni migratori. La riflessione, inoltre, si articolerà intorno al ruolo dello Stato nei processi di implementazione dei diritti avendo come metro il mutamento di prospettiva che, a partire dal fine del secondo conflitto mondiale, ha spostato il piano normativo dei diritti dall'ambito domestico a quello internazionale. Verrà così ribadita l'importanza del principio di uguaglianza nell'effettivo riconoscimento dei diritti, anche nella prospettiva cosmopolitica, facendo ricorso ad elementi utili a fotografare la profondità dello human rights gap.
2019
978-88-8305-158-6
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