Il contributo presenta un dipinto su tavola con l'immagine della Vergine con bambino, proveniente dalla chiesa del convento francescano dei Ss. Cosma e Damiano "in mica aurea" di Roma. La Madonna di S. Cosimato, relativamente poco nota agli studi, rientra in una tipologia molto documentata a Roma e nella regione romana tra XII e XIII secolo. In base alle caratteristiche formali, l'esecuzione dell'opera potrebbe agevolmente collocata intorno alla metà del XIII secolo. In effetti, lo stile della tavola rivela una certa parentela con le pitture della 'Sala Gotica', riferibili, com'è noto al 1235-1247. Più o meno allo stesso momento (1234 -1246) risale un importante ciclo di lavori architettonici messo in opera da Jacopa Cenci, prima badessa della comunità di clarisse che si insediò a S. Cosimato, la più antica e prestigiosa fondazione benedettina di Trastevere. Un aspetto di non minore interesse rivela la storia del dipinto, che il "Libro dell'antichità del Monastero di S. Cosimato", redatto agli inizi del XVII secolo da Orsola Formicini, dichiara proveniente da uno degli altari dall'antico S. Pietro: quello dei Ss. Processo e Martiniano, realizzato da Pasquale I (817-824). Quale che ne sia l'autorevolezza, la fonte segnala con una certa fedeltà un carattere reale del dipinto. In corrispondenza di uno degli angoli della tavola, si indovinano tracce di una stesura pittorica precedente, che un'indagine strumentale potrebbe forse rendere più leggibile.

L’altra Madonna di Trastevere. La tavola della Vergine di S. Cosimato

SPECIALE, Lucinia
2014-01-01

Abstract

Il contributo presenta un dipinto su tavola con l'immagine della Vergine con bambino, proveniente dalla chiesa del convento francescano dei Ss. Cosma e Damiano "in mica aurea" di Roma. La Madonna di S. Cosimato, relativamente poco nota agli studi, rientra in una tipologia molto documentata a Roma e nella regione romana tra XII e XIII secolo. In base alle caratteristiche formali, l'esecuzione dell'opera potrebbe agevolmente collocata intorno alla metà del XIII secolo. In effetti, lo stile della tavola rivela una certa parentela con le pitture della 'Sala Gotica', riferibili, com'è noto al 1235-1247. Più o meno allo stesso momento (1234 -1246) risale un importante ciclo di lavori architettonici messo in opera da Jacopa Cenci, prima badessa della comunità di clarisse che si insediò a S. Cosimato, la più antica e prestigiosa fondazione benedettina di Trastevere. Un aspetto di non minore interesse rivela la storia del dipinto, che il "Libro dell'antichità del Monastero di S. Cosimato", redatto agli inizi del XVII secolo da Orsola Formicini, dichiara proveniente da uno degli altari dall'antico S. Pietro: quello dei Ss. Processo e Martiniano, realizzato da Pasquale I (817-824). Quale che ne sia l'autorevolezza, la fonte segnala con una certa fedeltà un carattere reale del dipinto. In corrispondenza di uno degli angoli della tavola, si indovinano tracce di una stesura pittorica precedente, che un'indagine strumentale potrebbe forse rendere più leggibile.
2014
978-88-492-2730-7
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