Il lavoro ricostruisce la storia politica e ideologica dei Neturei Karta, in aramaico Guardiani della città, un movimento ebraico ulraortodosso che rifiuta di riconoscere l'autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele in nome del giudaismo. Il gruppo è stato fondato nel 1938 a Gerusalemme da ebrei appartenenti al vecchio yishuv, la comunità ortodossa che da molte generazioni viveva in Palestina, composta principalmente da ebrei ungheresi, che si erano trasferiti nel paese all'inizio del XIX secolo, e da ebrei lituani che erano lì da molto più tempo. Il gruppo nasce dalla scissione dalla Agudat Israel, il partito fondato nel 1912 dagli ebrei ortodossi dell'Europa centro-orientale per combattere il sionismo e le idee di modernità che mettevano in pericolo i tradizionali costumi ebraici, ma che col passare degli anni aveva iniziato a collaborare con le istituzioni sioniste create in Palestina durante il mandato britannico. Con il tempo, l'attività dei Neturei Karta si è poi estesa oltre i confini della Palestina, naturalmente in quei paesi dove esistono sezioni del movimento che consta di diverse migliaia di famiglie, con un numero elevato di simpatizzanti difficilmente quantificabile, presenti oltre che a Gerusalemme anche negli Stati Uniti, in Belgio, nel Regno Unito e in Austria. I Neturei Karta combattono l'idea che sia possibile stabilire uno Stato ebraico nel tempo presente perché contraria all'autentica tradizione religiosa ebraica. A sostegno delle loro tesi citano la Torah e il Talmud dove è esplicitamente scritto che la terra è proprietà dell'Altissimo e che gli ebrei non possono ricorrere alla politica per stabilire un proprio Stato fino a quando non venga il Messia della casa di Davide, nell'attesa devono essere cittadini leali delle nazioni in cui vivono senza cercare di anticipare la fine dell'esilio. Rigidi interpreti della legge e della tradizione ebraica, secondo i Neturei Karta la terra attualmente occupata dallo Stato di Israele, di cui non riconoscono la legittimità, appartiene a coloro che vi avevano sempre abitato cioè gli arabi, a qualsiasi confessione appartengano, gli ebrei del vecchio yishuv e quanti altri vivevano pacificamente su quel territorio. Per questi motivi i Neturei Karta partecipano regolarmente alle manifestazioni di protesta organizzate dai palestinesi arabi e un loro rappresentante ricopre la carica di ministro degli affari religiosi nel governo della autorità palestinese. Accusano, inoltre, lo Stato di Israele di essersi ammantato di una facciata religiosa e di piegare i commentari alla Torah alle esigenze sioniste. Infine, negano ai sionisti la pretesa di parlare e agire a nome di tutti gli ebrei. I seguaci del movimento non partecipano alle attività civili e politiche israeliane (non partecipano alle elezioni, rifiutano l'assistenza sociale e ogni supporto finanziario, non svolgono il servizio miitare). Il rifiuto per il sionismo arriva al punto di non toccare banconote o monete rappresentanti immagini di sionisti (quelle con Albert Einstein e Moses Haim Montefiore sono ritenute accettabili, mentre quelle con Theodor Herzl e Chaim Weizmann no); per di più non si avvicinano al Muro Occidentale del Tempio di Gerusalemme sostenendo che è stato inquinato da interessi sionisti, il che ne farebbe un abominio.

Giudaismo contro sionismo: storia dei Neturei Karta e dell'opposizione ebraica al sionismo e allo Stato di Israele

BIAGINI, Furio
2010-01-01

Abstract

Il lavoro ricostruisce la storia politica e ideologica dei Neturei Karta, in aramaico Guardiani della città, un movimento ebraico ulraortodosso che rifiuta di riconoscere l'autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele in nome del giudaismo. Il gruppo è stato fondato nel 1938 a Gerusalemme da ebrei appartenenti al vecchio yishuv, la comunità ortodossa che da molte generazioni viveva in Palestina, composta principalmente da ebrei ungheresi, che si erano trasferiti nel paese all'inizio del XIX secolo, e da ebrei lituani che erano lì da molto più tempo. Il gruppo nasce dalla scissione dalla Agudat Israel, il partito fondato nel 1912 dagli ebrei ortodossi dell'Europa centro-orientale per combattere il sionismo e le idee di modernità che mettevano in pericolo i tradizionali costumi ebraici, ma che col passare degli anni aveva iniziato a collaborare con le istituzioni sioniste create in Palestina durante il mandato britannico. Con il tempo, l'attività dei Neturei Karta si è poi estesa oltre i confini della Palestina, naturalmente in quei paesi dove esistono sezioni del movimento che consta di diverse migliaia di famiglie, con un numero elevato di simpatizzanti difficilmente quantificabile, presenti oltre che a Gerusalemme anche negli Stati Uniti, in Belgio, nel Regno Unito e in Austria. I Neturei Karta combattono l'idea che sia possibile stabilire uno Stato ebraico nel tempo presente perché contraria all'autentica tradizione religiosa ebraica. A sostegno delle loro tesi citano la Torah e il Talmud dove è esplicitamente scritto che la terra è proprietà dell'Altissimo e che gli ebrei non possono ricorrere alla politica per stabilire un proprio Stato fino a quando non venga il Messia della casa di Davide, nell'attesa devono essere cittadini leali delle nazioni in cui vivono senza cercare di anticipare la fine dell'esilio. Rigidi interpreti della legge e della tradizione ebraica, secondo i Neturei Karta la terra attualmente occupata dallo Stato di Israele, di cui non riconoscono la legittimità, appartiene a coloro che vi avevano sempre abitato cioè gli arabi, a qualsiasi confessione appartengano, gli ebrei del vecchio yishuv e quanti altri vivevano pacificamente su quel territorio. Per questi motivi i Neturei Karta partecipano regolarmente alle manifestazioni di protesta organizzate dai palestinesi arabi e un loro rappresentante ricopre la carica di ministro degli affari religiosi nel governo della autorità palestinese. Accusano, inoltre, lo Stato di Israele di essersi ammantato di una facciata religiosa e di piegare i commentari alla Torah alle esigenze sioniste. Infine, negano ai sionisti la pretesa di parlare e agire a nome di tutti gli ebrei. I seguaci del movimento non partecipano alle attività civili e politiche israeliane (non partecipano alle elezioni, rifiutano l'assistenza sociale e ogni supporto finanziario, non svolgono il servizio miitare). Il rifiuto per il sionismo arriva al punto di non toccare banconote o monete rappresentanti immagini di sionisti (quelle con Albert Einstein e Moses Haim Montefiore sono ritenute accettabili, mentre quelle con Theodor Herzl e Chaim Weizmann no); per di più non si avvicinano al Muro Occidentale del Tempio di Gerusalemme sostenendo che è stato inquinato da interessi sionisti, il che ne farebbe un abominio.
2010
9788864000138
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11587/341863
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