L’articolo ricostruisce la formazione di Caterina Barbaro Forleo, appartenente ad una cospicua famiglia di Francavilla Fontana (Brindisi) che ha, a 19 anni, fatto eccezionale rispetto alle giovani donne meridionali della sua generazione, anche di pari rango e ricchezza, non solo pratica e scioltezza di scrittura ma ha anche pubblicato un volume di racconti. Il libro è stato ben accolto negli ambienti letterari meridionali ed anche da Angelo De Gubernatis, intellettuale di spicco dell’Italia d’allora con il quale intesse, per un breve periodo, una fitta corrispondenza conservata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il carteggio è importante perché ci restituisce questo passaggio della vita di Caterina Barbaro Forleo, il suo interno dipanarsi, con le contraddizioni, gli slanci, le incertezze, ma anche le letture occorse, le relazioni intessute. Le lettere ci dicono abbastanza per tracciare l’ambiente culturale (familiare e di contesto) che ha potuto non solo favorire – nell’imperante analfabetismo femminile –l’avvicinamento di una giovane donna alla cultura scritta, ma anche a sostenere – sia pur transitoriamente - il suo «sogno di vivere nell’arte»

L’educazione intellettuale di una giovane aristocratica meridionale. Caterina Barbaro Forleo (1874-1937)

BASSO, Rosanna
2008-01-01

Abstract

L’articolo ricostruisce la formazione di Caterina Barbaro Forleo, appartenente ad una cospicua famiglia di Francavilla Fontana (Brindisi) che ha, a 19 anni, fatto eccezionale rispetto alle giovani donne meridionali della sua generazione, anche di pari rango e ricchezza, non solo pratica e scioltezza di scrittura ma ha anche pubblicato un volume di racconti. Il libro è stato ben accolto negli ambienti letterari meridionali ed anche da Angelo De Gubernatis, intellettuale di spicco dell’Italia d’allora con il quale intesse, per un breve periodo, una fitta corrispondenza conservata presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il carteggio è importante perché ci restituisce questo passaggio della vita di Caterina Barbaro Forleo, il suo interno dipanarsi, con le contraddizioni, gli slanci, le incertezze, ma anche le letture occorse, le relazioni intessute. Le lettere ci dicono abbastanza per tracciare l’ambiente culturale (familiare e di contesto) che ha potuto non solo favorire – nell’imperante analfabetismo femminile –l’avvicinamento di una giovane donna alla cultura scritta, ma anche a sostenere – sia pur transitoriamente - il suo «sogno di vivere nell’arte»
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