Lo studio mira ad verificare attraverso strumenti quali l’AIS (Atlante Italo-Svizzero), il VDS (Vocabolario dei Dialetti salentini), ALI (Atlante Linguistico Italiano), NADIR Salento(Nuovo Atlante del dialetto e dell’Italiano regionale) e i dati raccolti nel corso di un Seminario Dialettologia Italiana dell’Università del Salento (a. a. 2005-06) la denominazione di alcuni fenomeni atmosferici nelle parlate salentine. Obiettivo era quello di verificare, se nel corso di circa ottant’anni, si sono verificati dei cambiamenti nelle denominazioni di fenomeni così importanti per l’economia della regione un tempo prevalentemente dedita all’agricoltura e oggi impegnata soprattutto nel terziario. Si è cercato, quindi, di verificare come ha reagito il dialetto con l’impatto sempre più massiccio con l’italiano. Ne è risultato un quadro ampiamente diversificato. Se per un verso, accanto a perdite di termini dialettali si è assistito ad un’azione sostitutiva uniforme e generalizzata dell’italiano; dall’altra si sono registrati fenomeni di sovrapposizione, di vaghezza semantica, ipertrofia sinonimica tipici dell’incontro-scontro tra sistemi linguistici a stretto e continuo contatto. Per questi processi di reazione-innovazione, sovrapposizioni ed incertezze, dal punto di vista diatopico, è risultato che le aree maggiormente interessanti, linguisticamente ‘forti’ sono le aree di confine: è proprio qui che si registra, infatti, il processo in fieri, durante il quale nessun lessema prevale ma tutti si contendono l’egemonia. Egemonia non soltanto linguistica, ma anche culturale e socipolitica.

Meteoronimi in Salento, fra dialetto e italiano

SOBRERO, Alberto;MIGLIETTA, Annarita
2007-01-01

Abstract

Lo studio mira ad verificare attraverso strumenti quali l’AIS (Atlante Italo-Svizzero), il VDS (Vocabolario dei Dialetti salentini), ALI (Atlante Linguistico Italiano), NADIR Salento(Nuovo Atlante del dialetto e dell’Italiano regionale) e i dati raccolti nel corso di un Seminario Dialettologia Italiana dell’Università del Salento (a. a. 2005-06) la denominazione di alcuni fenomeni atmosferici nelle parlate salentine. Obiettivo era quello di verificare, se nel corso di circa ottant’anni, si sono verificati dei cambiamenti nelle denominazioni di fenomeni così importanti per l’economia della regione un tempo prevalentemente dedita all’agricoltura e oggi impegnata soprattutto nel terziario. Si è cercato, quindi, di verificare come ha reagito il dialetto con l’impatto sempre più massiccio con l’italiano. Ne è risultato un quadro ampiamente diversificato. Se per un verso, accanto a perdite di termini dialettali si è assistito ad un’azione sostitutiva uniforme e generalizzata dell’italiano; dall’altra si sono registrati fenomeni di sovrapposizione, di vaghezza semantica, ipertrofia sinonimica tipici dell’incontro-scontro tra sistemi linguistici a stretto e continuo contatto. Per questi processi di reazione-innovazione, sovrapposizioni ed incertezze, dal punto di vista diatopico, è risultato che le aree maggiormente interessanti, linguisticamente ‘forti’ sono le aree di confine: è proprio qui che si registra, infatti, il processo in fieri, durante il quale nessun lessema prevale ma tutti si contendono l’egemonia. Egemonia non soltanto linguistica, ma anche culturale e socipolitica.
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