Dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che il perfezionamento del contratto d’appalto stipulato fra soggetti privati non necessiti – se non in casi del tutto isolati – dell’adozione di forme vincolate. L’assunto, basato sul tradizionale principio della libertà delle forme, viene sottoposto a revisione prendendo le mosse da una differente opzione metodologica e dall’intreccio sistematico fra la disciplina dell’appalto ed alcune di quelle che danno vita al c.d. neo-formalismo. Sotto il primo e piú generale profilo, l’indagine aderisce ai risultati della dottrina che, già da qualche anno, prospetta un approccio funzionale e assiologico al tema della forma negoziale, ripudiando l’ottica generalizzante sottesa alla libertà delle forme. In questo àmbito trova spazio la seconda direttrice d’indagine, volta all’individuazione dei numerosi punti di contatto fra il regime giuridico dell’appalto e quello delle normative che, a fini di trasparenza del contenuto e di tutela del contraente debole, prescrivono l’adozione di forme vincolate per la costituzione dei rapporti di subfornitura e dei contratti di “vendita” dei pacchetti turistici. Le finalità di ordine pubblico sottese a tali ipotesi di forme legali ne determina l’estensione a diversi modelli contrattuali riconducibili alla disciplina dell’appalto (si prospetta, in particolare, un’applicazione in tema di outsourcing).

Riflessioni in tema di forma dell'appalto privato

POLIDORI, STEFANO
2007-01-01

Abstract

Dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che il perfezionamento del contratto d’appalto stipulato fra soggetti privati non necessiti – se non in casi del tutto isolati – dell’adozione di forme vincolate. L’assunto, basato sul tradizionale principio della libertà delle forme, viene sottoposto a revisione prendendo le mosse da una differente opzione metodologica e dall’intreccio sistematico fra la disciplina dell’appalto ed alcune di quelle che danno vita al c.d. neo-formalismo. Sotto il primo e piú generale profilo, l’indagine aderisce ai risultati della dottrina che, già da qualche anno, prospetta un approccio funzionale e assiologico al tema della forma negoziale, ripudiando l’ottica generalizzante sottesa alla libertà delle forme. In questo àmbito trova spazio la seconda direttrice d’indagine, volta all’individuazione dei numerosi punti di contatto fra il regime giuridico dell’appalto e quello delle normative che, a fini di trasparenza del contenuto e di tutela del contraente debole, prescrivono l’adozione di forme vincolate per la costituzione dei rapporti di subfornitura e dei contratti di “vendita” dei pacchetti turistici. Le finalità di ordine pubblico sottese a tali ipotesi di forme legali ne determina l’estensione a diversi modelli contrattuali riconducibili alla disciplina dell’appalto (si prospetta, in particolare, un’applicazione in tema di outsourcing).
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